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Santa Lucia che calpesta il bue

Il mio nipotino Beniamino Zaza di 8 anni mi ha spedito il suo meraviglioso compito su Santa Lucia (potete leggerlo qui). Per reggere la sua sapiente sfida aggiungo una mia osservazione su una rarità iconografica della santa, pero’ mai all’altezza del suo Titanic…

Jacopo da Varagine nella Leggenda Aurea racconta che lo Spirito Santo in persona, pardon “in colomba”, apparve sopra Santa Lucia per renderla inamovibile verso il postribolo dove era stata condannata allo stupro
collettivo. Inamovibile anche nella nuova Fede che continuerà a discutere con il console Pascasio. Proveranno a sollevarla i soldati e la plebaglia ma nulla può smuoverla, nemmeno una lunga colonna di buoi appaiati in posizione da tiro.

Altichiero da Zevio, nel 1384 nell’oratorio di San Giorgio a Padova, occupa mezza navata sinistra con la rappresentazione del lungo corteo di bovini bastonati e spinti nello sforzo di staccare Santa Lucia dal punto dove posava i piedi e dove sarà, non prima di essere comunicata, anche uccisa col pugnale dopo essere stata accecata. Doveva essere alquanto impressionante per i fedeli preindustriali l’immagine del lungo corteo di bestie da tiro per indurre rappresentazioni così vaste e figurativamente retoriche dell’aneddoto agiografico.

Altichiero da Zevio

Lorenzo Lotto, nel 1523 a Jesi, non perderà l’occasione di rappresentare la storia della disputa di Santa Lucia nel suo capolavoro ancora lì conservato. Più della metà della lunga predella orizzontale sotto la pala è occupata dal più lungo traino di buoi che io conosca in pittura prima del sollevamento dell’obelisco in Piazza San Pietro dell’architetto Fontana, immortalato da dipinti e incisioni.

Lorenzo Lotto - Pinacoteca Civica

Lotto rappresenta otto coppie di bovini aggiogati e uniti nell’inutile sforzo di smuovere la Santa Lucia. Nella Pala superiore Lotto riassume, con la solita arguta e didattica felicità visiva, il senso del corpo trattenuto da una forza superiore: una nera domestica trattiene un vivace bimbetto che vorrebbe procedere anche lui a spingere la Santa, lui non andrà come lei non si muoverà, la Fede non è un capriccio infantile che può essere contrastato dalla forza dell’uomo!

Santa Lucia

Pietro Bernini, il padre del grande Gian Lorenzo, scolpisce due statue per la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Morano Calabro nel 1591.Una statua di Santa Lucia e l’altra di Santa Caterina d’Alessandria, Sante spesso associate come nell’oratorio padovano sopra citato. La Santa Lucia tiene in mano il libro della sapienza e il piatto con gli occhi strappati e sotto i piedi la spada del martirio e la testa di un bue con le bardature tra le corna. Non conosco né in pittura e nemmeno in scultura un’immagine della Santa Siracusana che calpesta o che si accompagni a un bue da tiro. Non conoscendo tutta la storia sarebbe stato uno sforzo ardito giustificare l’animale che è simbolo, ma mai calpestato, di San Luca evangelista che con Lucia ha in comune solo la radice del nome il riferimento alla luce.

Guerrino Lovato
Venezia, 13 dicembre 2016

Santa Lucia - Piero Bernini

 
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Pubblicato da su 13/12/2016 in Articoli, Lorenzo Lotto

 

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Immagini della “Levatrice incredula” nella storia dell’arte. Dal libro di Guerrino Lovato.

24 immagini tratte dalla seconda edizione del libro “LA LEVATRICE INCREDULA NELLA LEGGENDA DELLA NATIVITA’” Cliccate sulle foto per ingrandirle e godere di tutti i particolari. Con un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alle conferenze e agli affezionati lettori del nostro blog… i più sinceri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Iscrivetevi al blog per seguire le novità del 2015.

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In copertina Lorenzo Lotto, olio su tavola, 1527 ca. Pinacoteca nazionale, Siena.


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Lottomantica – la chiromazia nel Lotto

Montaggio di una parte della conferenza a Spazio Tadini (16 aprile 2011). Guerrino Lovato spiega in pubblico per la prima volta la una nuova lettura della Pietà di Lorenzo Lotto. Un angelo chiromante scruta il destino della Madonna e scioglie una disputa teologica.

 
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Pubblicato da su 15/06/2012 in La Pietà di Lotto

 

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L’angelo chiromante di Lotto – TG Regione Veneto

 
 

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Lottomantica – una nuova interpretazione della Pietà di Lorenzo Lotto

Pietà di Lorenzo Lotto

Clicca per ingrandire

Lorenzo Lotto così scriveva nel suo LIBRO DI SPESE DIVERSE nel febbraio 1545: “Una pietà, la vergine tramortita in brazo de San Joanne et Jesù Cristo morto nel gremio de la madre, et dua anzoleti da capo e da piedi, sustenar el nostro Signor” – incarico ottenuto tramite il reverendo mastro in theologia mastro Vincentio domenicano in San Nicolò a Treviso. La Pietà, il grande dipinto su tela (185×150) fu commissionato dalla Superiora del convento domenicano di San Paolo in Treviso, da cui la provenienza. Conservato ai giorni nostri nella Pinacoteca di Brera, oggi è esposto a Venezia fino al 26 febbraio presso le Gallerie dell’Accademia.

Le cinque figure, dal Lotto stesso nominate, sono tutte poste in primissimo piano benché non manchi un secondo piano con la roccia semierbosa del calvario e la base della croce e un tenebroso sfondo di cielo solcato da scure nubi. Uno dei due angioletti è in ginocchio e scruta la mano sinistra di Maria. Lei con gli occhi quasi girati in alto, collassata dal dolore, è sostenuta da un repentino gesto del nuovo figlio San Giovanni. L’altro angioletto invece, a fatica solleva con gesto scomodo la testa di Cristo puntando il piede sinistro a terra ed è l’unico a guardarci con gli occhi arrossati e l’espressione di muto dolore. Secondo i francescani, Maria sotto la croce subiva una morte spirituale come la morte fisica di Cristo e così, da “tramortita”, veniva dipinta. Per i domenicani invece, avendo Maria la prescienza della resurrezione del figlio, sopportava con composto stoicismo il dolore della morte apparente. A questo punto immaginiamo che da una parte la committente Superiora avrà insistito nel naturale dolore di Maria come “Madre”, identificandosi piamente e pienamente con essa, dall’altra però il due volte MASTRO Vincentio sorvegliava il blindato ambiente domenicano. Fu così che, in accordo col pittore, crearono un sorprendente “passaggio preferenziale” noto alle sorelle del convento, a padre Vincenzo, a me e da oggi anche a tutti voi…
Lorenzo Lotto Pietà LottomanticaIl quasi adolescente angioletto alato, sulla destra del quadro, con le mani sembra voler aprire le gambe di Cristo per indicarci l’umana natura del figlio di dio, ma con le sopracciglia aggrottate legge la mano della Madonna che la pone al suo sguardo indagatore come uno specchio. Credo sia la prima immagine di una lettura chiromantica nella pittura italiana e per di più in un contesto altamente religioso ben prima dei bravi, ciarlatani ed indovini che dal 16oo in poi creeranno uno specifico genere. Prima che la chiromanzia diventasse una pratica considerata dalla chiesa superstizione e sacrilega magia, la lettura della mano aveva una sua nobile e sacra dignità. Nella Bibbia troviamo dal Libro dei Proverbi (3,16) “La sapienza ha scritto nella mano destra la lunga vita, e nella sinistra le ricchezze e la gloria“; nel Libro di Giobbe (37,7) “Il Signore pone nella mano di ciascuno un segno,affinchè ciascuno conosca le Sue opere“. 

Andrea Corvo chiromanzia

Lettura della mano - Andrea Corvo

Queste sono le più note, ma ce ne sono tante altre. I libri a stampa con immagini dal 1480 trattano l”argomento della chiromanzia con edizioni veneziane di Andrea Corvo 1519 e Patrizio Tricasso 1524. Nei paesi del nord abbiamo sacre xilografie dove addirittura ogni falange della mano destra ha nelle quattro dita i 12 apostoli e nel pollice Gesù e Maria e nella sinistra 12 santi a piacere, ma nel pollice sempre Gesù e Maria.

Nella Pietà di Lotto, la mano destra “morta” di Maria indica la mano sinistra nella quale l’angioletto verifica la lunga vita e il glorioso destino attraverso l’interpretazione delle linee che noi intravvediamo nello scorcio. La mano destra del Cristo, in primissimo piano sull’altare, esibisce l’artificiale stigmata del chiodo, segno perenne della sua morte e resurrezione. Dunque se agli occhi dei devoti il dolore di Maria era quasi una morte disperata, per i devoti avveduti ed istruiti dall’angelo sapiente, era solo un mistero doloroso di breve durata e di verificabile istantaneità proprio perché stava scritto nella sua mano, sulla lunga linea della vita. Maria sarebbe vissuta a lungo ed assunta in cielo dopo un’apparente e profumata morte simile al sonno.

Pietà di Lotto, particolare del volto della Madonna

Questa Pietà è una delle ultime rivincite domenicane sull’ormai diffuso e più coinvolgente dettato francescano, sostenuto dalla controriforma, più coerente con L’UMANITA’ DI MARIA, oscurando il divino volto di Lei che era anche SEDE DELLA SAPIENZA e dunque preveggente. A Lei non serviva leggersi la mano, ma a noi serviva leggere la Sua, così come ci insegna l’angelo, per non trasecolare senza speranza nel momento del lutto in questa “valle di lacrime”. La divinazione del futuro dalle linee della mano per Lotto e” DIVINA AZIONE!

In Venezia. Guerrino Lovato.

Questa lettura iconologica del dipinto lottesco è stata data in forma di conferenza a Mestre (11 marzo 2011) e a Milano presso Spazio Tadini (16 aprile 2011).

 
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Pubblicato da su 19/11/2011 in Conferenze, Lorenzo Lotto

 

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Enigmi d’Arte a Spazio Tadini


Sei una persona curiosa? Questa è la serata che fa per te! A Spazio Tadini un’anteprima assoluta!
Guerrino Lovato con il suo stile appassionato e coinvolgente, scioglie l’enigma di un’opera esposta a Roma nella mostra dedicata a Lorenzo Lotto. Uno scoop che è finito sui giornali. Ma non è tutto, solo per voi… 3 NUOVI ENIGMI D’ARTE mai svelati, relativi a famose opere meneghine:

  1. La Pietà di Lorenzo Lotto – Pinacoteca di Brera
    “Lottomantica” – Cosa sta guardando l’angioletto che regge le gambe di Gesù? 
  2. Il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo – Palazzo dell’Arengario
    Scopriamo insieme il simbolismo teologico nascosto nel manifesto del popolo laico
  3. ll paliotto d’oro di Vuolvinio – Basilica di Sant’Ambrogio
    Introduzione al mito della “Levatrice incredula” nell’arte. Tra le tante formelle d’oro che decorano l’altare di Sant’Ambrogio c’è ne una in particolare che racconta una storia antichissima… 

Vi aspettiamo numerosi alle ore 19,00 a Spazio Tadini via Jommelli 24 – Milano.
Sarà una serata divertente ed appassionante. La conferenza diventerà un film. INGRESSO GRATUITO
www.spaziotadini.it 

Ricerca storica ed enigmi svelati da: Guerrino Lovato – storico delle immagini, svolge attività di conferenziere in circuiti culturali. Pubblica sulle testate Venezia Cinquecento e ArteDossier.
Autore blog e art director: Nicoletta Metri

Un ringraziamento particolare a Melina Scalise e Federicapaola Capecchi di Spazio Tadini per l’ospitalità e a tutti gli amici che partecipano al progetto: Matteo di Guida, Matteo Donini, Paolo Mameli, Andrea Topi, Marco Brazzola


Conosci i nostri video?

Chi è l’animale nel logo? E’ l’asino di Prendiparte.
Guarda il video
Cleopatra di Michelangelo. Il morso dello statoGuarda il video
L’arte erotica del Carracci. Il filo a piombo. Guarda il video 
Il mito della “levatrice incredula” nella natività. Guarda il video
Sono io… Lorenzo Lotto allo specchio. Guarda il video 

 

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L’opinione di Maurizia Tazartes

Cara Nicoletta, l’ipotesi che “l’uomo con cappello di feltro” possa essere un ritratto di Lotto è suggestiva, e non da escludersi, non tanto perchè assomigli (relativamente) all’uomo in rosso nella pala di Sant’Antonino (anche in questo caso un’ipotesi, corroborata dalla corona d’alloro e dalla firma sovrastante, ma non convincentissima), quanto perchè il vestiario è quello semplice dell’artigiano-pittore quale Lotto si sentiva e per l’espressione acuta, intelligente (e chissà forse per la posizione strana delle dita che formano una doppia LL, visto che Lotto era innamorato dei simboli). Se dovessi immaginarmi Lotto, lo immaginerei così. Ma si tratta comunque sempre di un’ipotesi, per quanto affascinante. Forse un giorno avremo maggiori certezze.
Cari saluti,
Maurizia Tazartes

Leggi l’articolo “Il Cinquecento in posa. La galleria di caratteri dello psicologo Lotto.” –   26 marzo 2011

 
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Pubblicato da su 28/03/2011 in Lorenzo Lotto

 

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Guardatemi, sono io… Lorenzo Lotto.

Lorenzo Lotto AutoritrattoFatto curioso quello che accade a Lorenzo Lotto. Le sue opere sono esposte a Roma, il suo talento è riconosciuto in tutto il mondo. Eppure in questi giorni LUI si trova alle Scuderie del Quirinale, ha viaggiato fin qui dal Canada, ma nessuno lo vede, nessuno lo riconosce. Fantastico un po’ su cosa possa pensare il Lotto in una situazione del genere…:”Sono invitato alla mia celebrazione come un ospite fantasma. Guardatemi, sono io, Lorenzo, uno sguardo che penetra lo spazio come una vite… oggi soltanto un quadro tra i miei quadri.” Ma com’è potuto succedere, e di cosa diavolo stiamo parlando?
Domenica scorsa mentre siamo al mercatino di Ascoli Piceno, Guerrino mi rivela che questo dipinto è senza dubbio l’autoritratto di Lorenzo Lotto. Inizio subito a riprenderlo con il mio smartphone. Gli chiedo di spiegarmi il percorso che lo ha portato a questa conclusione. La sua sicurezza arriva da lunghi anni di studio che gli hanno permesso, già nel 2008, di scoprire anche l’altro autoritratto nella pala di sant’Antonino (leggi l’articolo) e quindi di approfondire nei minimi dettagli la morfologia dell’artista fino a riprodurlo tridimensionalmente. Questo dipinto, scoperto soltanto negli anni novanta, appartiene alla National Gallery of Canada di Ottawa. Spesso è titolato come “Ritratto di uomo con cappello” e altre volte come “Ritratto di contadino o pastore”. E’ un olio su carta, un supporto alquanto fragile ed economico, che sottolinea la ristrettezza di mezzi in cui viveva il nostro autore e anche l’ipotesi che lo dipinse solo per se stesso. In questi giorni, a Roma, molti di voi ci passeranno davanti, lo ammireranno. Guardate la sua mano, è la sua firma. Guardatelo negli occhi, il suo sguardo non vi seguirà perchè troppo impegnato a guardare se stesso… nello specchio.

Ma prima che guardiate il filmato, una breve sintesi della teoria:

  •  La morfologia del viso è identica a quella del Lotto nella pala di Sant’Antonino: osso frontale e labbra molto sporgenti, naso lungo, capelli ricci e sopratutto la forma delle orecchie particolarissima, a fagiolo, ma un po’ a punta. Guardate il video del Morphing dove sovrapponiamo l’incisione del 1648 che ritrae Lotto e questo ritratto. Concentratevi sulla bocca e sul naso e vedrete che coincidono perfettamente.  
  • La mano destra, che ha realizzato il quadro, è coperta dal cappello proprio perchè essendo in movimento è impossibile rappresentarla. Il cappello, così come il resto del suo abbigliamento (la camicia, la giubba e il robone) è tipico dei viaggiatori. Lotto non ha mai avuto fissa dimora.
  • La mano sinistra invece firma il quadro. L’indice e il medio indicano il numero 2, mentre l’anulare ed il mignolo, sopratutto se osservati da vicino, hanno una posizione innaturale ed indicano la lettera ELLE. Quindi 2L, Lorenzo Lotto.
  • Lo sguardo: non sta guardando il pittore, fuori dal quadro, ma se stesso allo specchio.
  • Per saperne di più guardate lo schema realizzato da Paolo Mameli

Buona visione! Nicoletta Metri

A sinistra un'incisione del 1648 che ritrae il Lotto, tratta dal Ridolfi. La somiglianza c'è. A destra Guerrino Lovato. Foto di Marco Brazzola.


Morphing video realizzato da Paolo Mameli

Lorenzo Lotto. Sculture di Guerrino Lovato. Foto di Andrea Topi e Paolo Mameli


Approfondimenti:

  • Leggi l’articolo “Guardatelo è Lorenzo Lotto” pubblicato il 25 marzo 2011 su La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso.
  • Leggi l’articolo ” A caccia di funghi tra calle e canali” dal Blog di Paolo Mameli
  • La mostra “Lorenzo Lotto” Scuderie del Quirinale – Roma
  • Sito web: “Lorenzo Lotto, l’artista, le opere, i luoghi”
 
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Pubblicato da su 24/03/2011 in Lorenzo Lotto

 

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Ma se l’aveva scoperto Guerrino!!! Funeste ombre sull’autoritratto di Lorenzo Lotto alle porte della grande mostra romana.

Il nostro Guerrino Lovato, già diversi anni fa, da un’attenta e devota osservazione della pala di sant’Antonino di Lorenzo Lotto, coglie alcune interessanti indicazioni che lo portano alla scoperta dell’autoritratto dello stesso Lotto. La tesi di Guerrino viene pubblicata su “Il Giornale di Vicenza” il primo agosto 2008 (leggi l’articolo) ed in seguito accreditata anche da illustri accademici, tra i quali Augusto Gentili, caro amico di Guerrino. Gentili cita la scoperta dell’autoritratto del Lotto in un articolo che pubblica su Arte Documento nel novembre 2008, scrivendo: “come già ha ricordato in un quotidiano cittadino, Guerrino Lovato, uno studioso libero che vede e capisce, la sua aguzza fisionomia corrisponde all’autoritratto” (leggi l’articolo). E fin qui tutto bene!
Peccato che leggendo il nuovo numero di ArteDossier – Marzo 2011 ci siamo accorti che a pag. 58 c’è un bellissimo articolo, sempre di Augusto Gentili, intitolato “L’autoritratto di Lorenzo Lotto nell’Elemosina di sant’Antonino. Povero ma non vergognoso”  in cui il nome di Guerrino NON VIENE MAI CITATO!!! (leggi l’articolo). E ci rattrista ancor di più che questo sia accaduto alle porte della mostra romana del grande Lorenzo Lotto, l’artista più amato da Guerrino! In questo post abbiamo inserito tutti gli articoli perchè possiate leggerli e farvi una vostra opinione del fatto, ma anche per regalarvi il piacere di addentrarvi nella meravigliosa opera del pittore veneziano.

Guerrino ci regala il santino che lo ritrae in adorazione davanti alla famosa pala. Amareggiato, si rivolge al suo amato Lotto, elencando una lista di pericoli dai quali implora protezione. (Scaricalo qui)

Si ringrazia Paolo Mameli per la realizzazione grafica del santino.

 
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Pubblicato da su 13/03/2011 in Lorenzo Lotto

 

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Video: La Levatrice Incredula

 
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Pubblicato da su 13/12/2009 in La levatrice incredula, Video

 

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