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Archivi tag: Allegoria della Scultura

A proposito dei QUATTRO VERONESE VENUTI DA LONTANO esposti a Vicenza

Quattro Veronese venuti da lontanoE’gradita occasione vedere questi capolavori di Veronese con le due Allegorie incredibilmente trascurate provenienti da Pallanza. Una possiede l’esatta dicitura VERONESE nel cartello alla base! Di straordinaria fattura e ricchezza di significati è quella frettolosamente titolata ALLEGORIA DELLA SCULTURA.
Il titolo dovrebe essere ALLEGORIA DELL’ARCHITETTURA COME MADRE DELLA SCULTURA, e in pieno cinquecento  il significato esplode nella giusta luce. La seducente figura femminile oltremodo riccamente ornata, vestita e acconciata come una Dea antica,  calpesta una scolpita cornice e si appoggia alla base di una classica colonna corinzia apponggiando la mano sinistra in parte velata. Guarda il figlio che sta ancora  nutrendo col roseo seno appena scoperto, paffuti ambedue seno e guance del bimbo ottenuti con lo stesso impasto di carne viva e calda. Con la mano destra indica la natura dalla quale ha generato il piccolo scultore che abbisogna ancora di tante lezioni per terminare l’abbozzato modello di satiro in creta che esibisce alla madre porgendole la stecca con la sua destra come richiesta di aiuto. Il piccolo artigiano e’ svestito, quasi nudo, bisognoso anche di protezione, e appoggia l’umida creta del modello sulla mantellina verde per non sporcarsi. Anche lui calpesta la cornice architettonica. In alto a destra, in un contesto di rovine antiche, una testa ridente di Satiro sorride alla scena e sorregge un architrave in marmo. Tutte queste figure ci dicono che l’Architettura è la madre della Scultura e che ornamenti, stucchi, festoni, capitelli, acroteri, mascheroni e statue sono sempre subalterni alla genitrice dalla quale derivano. Così insegnano gli antichi -leggi  il satiro sottoposto alla mensola. La Scultura, arte della rappresentazione del corpo umano, puo’ uscire dai codici apollinei della onesta rappresentazione prerogativa dell’Architettura, ecco perchè è rappresentata da un inconstante  infante nudo e da un dionisiaco satiro, ambedue devono essere educati e sorvegliati dalla madre Architettura. Molto si è detto del rapporto tra Palladio e Veronese intendendo un conflitto tra architettura e pittura, meno si è indagato sul rapporto  tra Palladio e lo scultore Vittoria, dove tra un ex scalpellino e un dotato scultore i problemi erano anche  materialmente compenetrati. Pertinente è l’idea che questa Allegoria sia una commissione e dunque un pensiero di Daniele Barbaro che mise insieme a Maser le tre arti dell’Architettura, della Pittura e della Scultura nei nomi dei tre artisti sopra citati e abbia voluto rappresentare qui la giusta gerarchia e dare l’ultima parola tramite il dipinto: l’Architettura è madre della Scultura che le è figlia e serva e anche della Pittura alla quale ordina di farsi rappresentare e che solo Veronese saprà fare con sublime grazia e intelligenza.

Venezia, Guerrino Lovato.

Quattro Veronese venuti da lontano – Le allegorie ritrovate
Vicenza – Palladio Museum – dal 05 Luglio 2014 al 05 Ottobre 2014

Orari d’apertura dal martedì alla domenica: 10.00 – 18.00

Veronese-Allegoria-Scultura

Veronese – Allegoria della Scultura

Veronese-Allegoria-Astronomia

Veronese – Allegoria dell’ Astronomia

Allegoria della Navigazione: Averroè

Veronese – Allegoria della Navigazione: Averroè

Veronese - Allegoria della Navigazione: Tolomeo

Veronese – Allegoria della Navigazione: Tolomeo

 
 

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