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Archivi categoria: Busto di Antonio Canova

Bettona e le opere ritrovate: l’Altarolo di El Greco e il busto in gesso del Canova

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Umbria, il balcone etrusco Bettona è l’unica città etrusca superstite sulla sinistra del Tevere. Un balcone su uno scenario splendido, vivace per la cultura. Gran fermento nel museo cittadino. Federica Becchetti

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Rai 3 TGR – Ritrovato l’autoritratto di Antonio Canova – Intervista a Guerrino Lovato

Rai 3 TGR Veneto 09/08/ 2016
Guerrino Lovato racconta del ritrovamento del raro autoritratto di Antonio Canova firmato e datato 1812. Considerato disperso da oltre un secolo, era a Bettona abbandonato dietro una porta nei magazzini comunali! E’ in gesso marmorizzato e completo di base, tra i migliori esemplari rimasti.

 

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Domenica 7 Agosto 2016 – Guerrino Lovato presenta le opere ritrovate: l’Altarolo di Bettona di El Greco e il busto in gesso del Canova

Guerrino LovatoDomenica 7 agosto, ore 12,00, nella Pinacoteca di Bettona, il Maestro Guerrino Lovato di Venezia, scopritore dell’ Altarolo di Bettona attribuito a Domínikos Theotokópoulos  detto “El Greco“, presenterà ed illustrerà la preziosa opera ai Sindaci del Comprensorio Assisano, espressamente invitati dal neo sindaco di Bettona Lamberto Marcantonini. Nella stessa occasione il Maestro Lovato presenterà il ritrovato autoritratto in gesso di Antonio Canova sino ad oggi dato per disperso.

Altarolo di El Greco

Altarolo di Bettona – El Greco

Busto di Canova a Bettona

Guerrino Lovato con il ritrovato busto di Canova a Bettona

 

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Ritrovato il raro autoritratto opera di Antonio Canova a Bettona

Scoperto in Umbria un raro autoritratto di Antonio Canova firmato e datato 1812. Considerato disperso da oltre un secolo, era a Bettona abbandonato dietro una porta nei magazzini comunali! E’ in gesso marmorizzato e completo di base, tra i migliori esemplari rimasti.

di Guerrino Lovato

Autoritratto_Antonio_Canova_1812

Canova nel 1812, su invito di amici, modella in creta, converte in gesso e poi scolpisce nel marmo il suo ritratto in formato colossale. Il marmo è a Possagno, nel suo tempio accanto alla sua tomba. Il gesso prototipo con i funzionali punti per la copiatura si trovano uno a Possagno in gipsoteca e uno a Roma all’Accademia di S. Luca. Altre repliche in gesso ma ricavate tramite calchi dal marmo, Canova le regalava a clienti e ammiratori, ne esistono circa otto esemplari. Uno a Venezia al museo Correr alquanto abraso in superficie, uno nella collezione Zeri a Mentana e altri sparsi tra la Russia, l’Inghilterra e la Germania, luoghi che possiedono i suoi capolavori in marmo.

Una replica in marmo – ma del Rinaldi- la possedeva a Ferrara il Cicognara, amico e mentore del Canova, che sotto questo ritratto si fece ritrarre con la famiglia da Hayez. Dunque possedere l’autoritratto del grande scultore e mecenate Antonio Canova era segno di raffinatezza e prestigio e di assoluta dedizione al bello ideale e ai valori neo-antichi che il nostro geniale artista impersonava. Le varie repliche sono firmate e datate sul retro: Canova Ipsius F. 1812 (tradotto: Canova se stesso fece).

Nel catalogo della Pinacoteca di Bettona del 1996 tra le opere disperse viene elencato questo busto. Era diviso in due parti ma stava a vista nei depositi comunali nel complesso di San Crispolto a Bettona. Insieme a Giorgio Foresti, Angela Fratellini, Mario Papalia, che mi accompagnarono a visionare le opere del Comune, lo vidi e lo compresi subito. La rottura è di facile restauro e la conservazione della testa, con i ritmati capelli e la perfetta anatomia, è eccezionale. Rara e preziosa è la marmorizzazione color avorio della superficie che lo ha conservato intatto.

E’ probabile che sia arrivato a Bettona con lascito alla città dai Preziotti che avevano ruoli importanti a Roma e un palazzo a Bettona, forse amici del Canova stesso che sia col clero che con l’Imperatore, ma anche con Napoleone, seppe essere artista, consigliere e figura di cultura alla moda.

Quando si ritrasse aveva 55 anni e questo è l’unico autoritratto in scultura, in quanto come egregio pittore si raffigurò più volte nel corso della vita e posò per vari pittori. Il nudo eroico, la pettinatura dalla nuca alla fronte come Giulio Cesare, il volto glabro e lo sguardo lontano, dicono della dichiarata adesione all’arte greca attraverso la romanità, nuovo Prassitele in terra italiana. Impeto e controllo, bellezza ideale e forza, illuminismo e passione. Un neoclassico già romantico e moderno, l’ultimo artista italiano di livello europeo: a Bettona dietro la porta ma ora in Pinacoteca per sempre.

Autoritratto Antonio Canova

Autoritratto Antonio Canova

 

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