Immagini della “Levatrice incredula” nella storia dell’arte. Dal libro di Guerrino Lovato.
16Dic
24 immagini tratte dalla seconda edizione del libro “LA LEVATRICE INCREDULA NELLA LEGGENDA DELLA NATIVITA’” Cliccate sulle foto per ingrandirle e godere di tutti i particolari. Con un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alle conferenze e agli affezionati lettori del nostro blog… i più sinceri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Iscrivetevi al blog per seguire le novità del 2015.
In copertina Lorenzo Lotto, olio su tavola, 1527 ca. Pinacoteca nazionale, Siena.
2 risposte a “Immagini della “Levatrice incredula” nella storia dell’arte. Dal libro di Guerrino Lovato.”
Fabio Lamacchia
17/12/2014 at 12:51
Ciao Guerrino. Ti invio un messaggio del mio amico Lucchese. Fabio Un caro abbraccio.
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> Da: Enrico Lucchese > Data: 17 dicembre 2014 13:03:26 CET > A: Fabio Lamacchia > Oggetto: Re: [Nuovo articolo] Immagini della “Levatrice incredula” nella storia dell’arte. Dal libro di Guerrino Lovato. > > Ciao caro, > Grazie della segnalazione: la vicenda apocrifa, nota dai protovangeli dell’infanzia di Gesù (credo Giacomo ma cito a memoria: in una di queste versioni la nostra ha le mani trasformate in ciocchi di legno rattrappito), nacque sicuramente in occasione di quel concilio (il secondo di Nicea?) che proclamava la verginità mariana prima dopo e durante il parto… la storia poi si volse in funzione tanto misogina che antiebraica (come vedi anche da alcune immagini…), personificazione della classica semitica poca fiducia nel messia e dei suoi parenti prossimi… Da notare, in questa chiave, infatti anche l’immagine di Giuseppe, il discendente del re Davide diventato falegname rimbambito vecchio vestito di giallo (colore distintivo degli ebrei, cfr. Pietro). Di tutto questo scrive l’ottimo Louis Réau, negli anni cinquanta del Novecento, nella sua Iconographie de l’Art Chrétien > Come forse sai, ho tenuto l’insegnamento di Iconografia e Iconologia per qualche anno… bene che si rivedano queste storie così ricche di senso umano del mistero!! Ti giro per completezza il dettaglio di una delle tavolette della maestà di Duccio, dove le due levatrici (che hanno anche dei nomi, pensa!) fanno il bagnetto a Gesù. La fonte apocrifa è la stessa. > Un abbraccio e auguri, visto anche il tema > ENrico > > >
Grazie Fabio delle tue puntuali precisazioni, contemplate e intese nel mio libro sempre aperto a precisazioni e contributi.Altre volte le levatrici godono del loro nome come Anastasia da me pubblicata riguardo l’affresco di Bominaco e l’incisione dalle catacombe di San Valentino.Altri casi di”‘normali levatrici-lavatrici” col loro nome sono presenti nell’iconografia della nativita’, specialmente nelle icone greco-bizantine-ortodosse.Riguardo a Duccio ,penso che siano due levatrici “credule”, dunque senza segni o segnali della loro incredulita’ e/o conversione.La Nativita’ di Duccio,ora a Washington ha le levatrici-lavatrici ma non vedo i nomi che mi indichi.Mi scuso del ritardo della risposta ,ma non dimentico di farti TANTI AUGURI! Guerrino
Fabio Lamacchia
17/12/2014 at 12:51
Ciao Guerrino. Ti invio un messaggio del mio amico Lucchese. Fabio Un caro abbraccio.
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> Da: Enrico Lucchese > Data: 17 dicembre 2014 13:03:26 CET > A: Fabio Lamacchia > Oggetto: Re: [Nuovo articolo] Immagini della “Levatrice incredula” nella storia dell’arte. Dal libro di Guerrino Lovato. > > Ciao caro, > Grazie della segnalazione: la vicenda apocrifa, nota dai protovangeli dell’infanzia di Gesù (credo Giacomo ma cito a memoria: in una di queste versioni la nostra ha le mani trasformate in ciocchi di legno rattrappito), nacque sicuramente in occasione di quel concilio (il secondo di Nicea?) che proclamava la verginità mariana prima dopo e durante il parto… la storia poi si volse in funzione tanto misogina che antiebraica (come vedi anche da alcune immagini…), personificazione della classica semitica poca fiducia nel messia e dei suoi parenti prossimi… Da notare, in questa chiave, infatti anche l’immagine di Giuseppe, il discendente del re Davide diventato falegname rimbambito vecchio vestito di giallo (colore distintivo degli ebrei, cfr. Pietro). Di tutto questo scrive l’ottimo Louis Réau, negli anni cinquanta del Novecento, nella sua Iconographie de l’Art Chrétien > Come forse sai, ho tenuto l’insegnamento di Iconografia e Iconologia per qualche anno… bene che si rivedano queste storie così ricche di senso umano del mistero!! Ti giro per completezza il dettaglio di una delle tavolette della maestà di Duccio, dove le due levatrici (che hanno anche dei nomi, pensa!) fanno il bagnetto a Gesù. La fonte apocrifa è la stessa. > Un abbraccio e auguri, visto anche il tema > ENrico > > >
guerrino lovato
07/02/2015 at 18:20
Grazie Fabio delle tue puntuali precisazioni, contemplate e intese nel mio libro sempre aperto a precisazioni e contributi.Altre volte le levatrici godono del loro nome come Anastasia da me pubblicata riguardo l’affresco di Bominaco e l’incisione dalle catacombe di San Valentino.Altri casi di”‘normali levatrici-lavatrici” col loro nome sono presenti nell’iconografia della nativita’, specialmente nelle icone greco-bizantine-ortodosse.Riguardo a Duccio ,penso che siano due levatrici “credule”, dunque senza segni o segnali della loro incredulita’ e/o conversione.La Nativita’ di Duccio,ora a Washington ha le levatrici-lavatrici ma non vedo i nomi che mi indichi.Mi scuso del ritardo della risposta ,ma non dimentico di farti TANTI AUGURI! Guerrino